Festa Repubblica, Napolitano: “Paese orgoglioso determinato a superare crisi”
E' la riflessione del presidente della Repubblica nel messaggio al ministro della Difesa Mario Mauro. Omaggio del capo dello Stato al Milite ignoto al Vittoriano. Il presidente scrive al capo di Stato maggiore, Luigi Binelli Mantelli: "Missioni contributo alla pace"
La parata del 2 giugno ha rappresentato un “Paese orgoglioso della propria storia e della propria cultura e determinato a superare l’attuale difficile contingenza”. E’ la riflessione del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, nel messaggio al ministro della Difesa Mario Mauro. ”La tradizionale Parata militare ha consentito anche quest’anno di unire cittadini eistituzioni nella celebrazione della nascita della Repubblica. Ho apprezzato l’appropriata concezione e l’organizzazione dell’evento e, in modo particolare, come ella abbia inteso conferire giusta sobrietà alla manifestazione, attribuendo centralità ai simboli della Nazione e – argomenta il capo dello Stato – agli uomini e le donne delle Forze Armate e delle rappresentanze dello Stato e della società civile, che quotidianamente si prodigano con professionalità e sacrificio al servizio del Paese e della comunità internazionale. La prego, signor ministro, di rendersi interprete di questi sentimenti e di far pervenire a tutto il personale militare e civile che ha contribuito al successo della parata il mio più convinto plauso”, conclude il Capo dello Stato.
Nel messaggio inviato al Capo di Stato Maggiore della Difesa, Ammiraglio Luigi Binelli Mantelli, in occasione della Festa della Repubblica Napolitano scrive: “In un contesto mondiale globalizzato, segnato da mutamenti profondi, da grandi progressi e insieme da nuove minacce nonché dal permanere di antiche tensioni, le missioni di stabilizzazione intraprese dalle organizzazioni internazionali di cui l’Italia è parte attiva costituiscono un contributo essenziale alla causa della pace, del progresso sociale e della collaborazione fra i popoli”.
Festa, il cui calendario è stato inaugurato dallo stesso Napolitano con l’omaggio alla tomba del Milite Ignoto. Il presidente è arrivato all’Altare della Patria accompagnato dal ministro della DifesaMario Mauro e dallo stesso Mantelli. Sulle scale del Vittoriano, a ricevere il capo dello Stato, ci sono tra gli altri, il presidente del Senato, Piero Grasso, quello della Camera, Laura Boldrini, il presidente del Consiglio, Enrico Letta, il sindaco di Roma Gianni Alemanno e il presidente della Regione Nicola Zingaretti.
“Rivolgo il mio pensiero deferente – scrive ancora il presidente nel messaggio – alla memoria dei militari italiani che in ogni tempo e luogo hanno perso la vita al servizio della Patria: ieri, nel lungo e travagliato percorso che ha reso l’Italia una nazione libera e democratica; oggi, in paesi attraversati da conflitti e devastazioni, in aiuto a popolazioni sofferenti che nella presenza delle Forze armate italiane trovano motivo di speranza e di fiducia. Il prestigio dell’Italia nel consesso delle nazioni dipende in misura rilevante dall’operato sul campo – al servizio della comunità internazionale – dei nostri militari, cui sono unanimemente riconosciuti professionalità, impegno, umanità”.
“Alle grandi sfide emergenti – conclude il Presidente della Repubblica – le Forze armate italiane rispondono con concretezza e dinamismo, attraverso una radicale ed innovativa revisione dello strumento militare come quella di recente avviata,ispirata a criteri di qualificazione della spesa, razionalizzazione interforze e integrazione europea. Quest’ultima può e deve concorrere all’auspicata unità politica del continente. Ai soldati, marinai, avieri, carabinieri e finanzieri, di ogni ordine e grado ed in modo speciale a quanti in questo giorno di festa sono impegnati nei teatri operativi, giungano la gratitudine del popolo italiano e un fervido augurio. Viva le Forze armate, viva la Repubblica, viva l’Italia!”
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Sembra il vero bla-bla d'andanti confortevoli.
Un oppio dirigenti senili per le perpetue classi sinistrate.
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