Magistrati che indagano sulla morte di giornalisti da loro stessi denunciati in precedenza per diffamazione. Ma anche investigatori che continuano quell’inchiesta, nonostante siano sposati con membri dello stesso governo messo sotto accusa dalle inchieste giornalistiche firmate dalla vittima. E poi un ministro dell’Interno che definisce “unlucky”, sfortunata, la sorte della cronista saltata in aria sulla sua automobile. È in questo clima che si svolgono le indagini sull’omicidio di Daphne Caruana Galizia
di Giuseppe Pipitone
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