nedjelja, 17. siječnja 2016.

LA STRAGE UMANA SULLA PUNTA D'AGO CRIMINI CIVILI

“Almeno 150 persone sono state decapitate dall’Isis nel massacro diDeir Ezzor, incluse decine di donne e bambini”, area strategica per il controllo del petrolio in Siria. Lo riferiscono alcuni attivisti locali, citati dai media curdi. Ma per l’agenzia ufficiale del paese, Sana, i morti sono almeno 300 e altre 400 persone sono state prese in ostaggio, tutte tra i civili.  L’assalto dei jihadisti è stato compiuto sabato 16 gennaio ad al Bughailiyeh, un villaggio controllato dalle forze governative della provincia orientale di Deir Ezzor non lontano dall’Iraq. E’ una delle più grandi stragi commesse in un solo giorno da quando è iniziata la guerra civilenel 2011. L’offensiva di Isis si colloca nel contesto di una lotta che rappresenta uno dei crocevia più importanti della guerra contro gli uomini del Califfato. Quest’area rappresenta, infatti, il cuore energetico del Paese, vista la presenza di circa tre quarti dei giacimenti di petrolio dell’intera Siria e di 350 raffinerie mobili create dai miliziani fedeli ad Abu Bakr al-Baghdadi.
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La strage di Deir Ezzor: i corpi gettati nel fiume EufrateA Deir Ezzor diversikamikaze si sono fatti saltare in aria vicino a luoghi di governo. Dopo aver ucciso decine di forze sicurezza governative i militanti dell’Isis sono riusciti a penetrare nel villaggio e a quel punto è iniziato il massacro dei civili. “Li hanno uccisi casa per casa”, spiegano gli attivisti. I corpi delle vittime poi sono stati gettati nel fiume Eufrate “Temiamo che i 400 civili vengano giustiziati o ridotti in schiavitù con il pretesto che erano sostenitori del regime” ha aggiunto Rami Abdel-Rahman, capo dell’Osservatorio siriano per i diritti umani. Altri media locali riportano, però, che il giorno successivo il villaggio è stato riconquistato dalle forze governativ

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