Paesi rasi al suolo, cumuli di macerie. Almeno 73 morti, decine di dispersi, centinaia di feriti (leggi le testimonianze) e oltre 2.500 sfollati. “E’ un dramma, un macello”, dice Sergio Pirozzi, sindaco di Amatrice, in provincia di Rieti (foto). Un paese devastato dalla scossa di magnitudo 6.0 avvenuta alle 3.36, che ha travolto anche Accumoli – sempre in provincia di Rieti -, Arquata, in provincia di Ascoli Piceno, e la sua frazione Pescara del Tronto (foto). Distrutta. L’epicentro del sisma – avvertito in AbruzzoUmbriaLazio ed Emilia Romagna - è stato a 4 chilometri di profondità nei pressi adAccumoli (foto), dove la situazione è “drammatica – dice il primo cittadino Stefano Petrucci-. Continuano ad esserci persone nelle macerie accertate e chissà quante ancora non accertate”. Le scosse continuano: oltre 160 nelle ultime 9 ore, la più forte di magnitudo 4.7 nel pomeriggio. Oltre 500 i vigili del fuoco mobilitati per i soccorsi, oltre a squadre cinofile, polizia, militari, sommozzatori, protezione civile evolontari.
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Il ministro Delrio parla di “situazione molto grave” e le previsioni per le prossime sono ancora più allarmanti. “La strada di Amatrice è piena di macerie – ha detto Paolo Crescenzi, responsabile della protezione civile della Valle del Velino, la prima a essere intervenuta -. Prima bisogna pulire le strade e poi si può prestare i soccorsi. La fase critica deve ancora arrivare e sarà quando riusciremo a entrare nelle case implose su se stesse. Sarà allora che troveremo i cadaveri. Questa seconda fase potrà cominciare già questa sera perché i lavori procedono veloci ma sarà soprattutto domani e dopodomani”. L’area è classificata ad alta pericolosità e per il sismologo Enzo Boschi, ex Presidente dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, c’è il rischio di una seconda forte scossa